In Friuli, fra l'ampia valle prealpina di Barcis, con il suo lago artificiale e l'alta pianura di Montereale Valcellina, le acque hanno scavato incessantemente negli strati calcarei una grande incisione: la Forra del torrente Cellina ne comprende la parte più significativa.
La stretta forra, scolpita negli anni dal torrente, assomiglia a un grande canyon ed è caratterizzata da intensi fenomeni di erosione e carsismo che danno vita a un paesaggio ancestrale, di grande impatto.
Uno degli aspetti più caratteristici della riserva e più in generale del tratto di valle tra Barcis e Montereale Valcellina è senza dubbio la vecchia strada, un tempo unico e impervio collegamento della valle con la pianura.
Il suo impressionante tracciato attraversa l'intero orrido permettendo di osservare le spettacolari forme di erosione che il torrente ha lentamente modellato incidendo la stretta forra tra il monte Fara e la Pala d'Altei.
Questa strada ha contribuito a far uscire questo remoto territorio della montagna pordenonese da un tunnel di plurisecolare isolamento, cambiando destini e anime e diventando metafora della vita stessa, tragitto dove ogni svolta, ogni curva, ogni galleria, può diventare una stazione comunicante con un altrove, una finestra affacciata sul mondo, su sentimenti ed emozioni condivisi.
Un percorso emozionante in una delle più belle e spettacolari riserve Naturali del Friuli Venezia Giulia. www.turismofvg.it
La stretta forra, scolpita negli anni dal torrente, assomiglia a un grande canyon ed è caratterizzata da intensi fenomeni di erosione e carsismo che danno vita a un paesaggio ancestrale, di grande impatto.
Uno degli aspetti più caratteristici della riserva e più in generale del tratto di valle tra Barcis e Montereale Valcellina è senza dubbio la vecchia strada, un tempo unico e impervio collegamento della valle con la pianura.
Il suo impressionante tracciato attraversa l'intero orrido permettendo di osservare le spettacolari forme di erosione che il torrente ha lentamente modellato incidendo la stretta forra tra il monte Fara e la Pala d'Altei.
Questa strada ha contribuito a far uscire questo remoto territorio della montagna pordenonese da un tunnel di plurisecolare isolamento, cambiando destini e anime e diventando metafora della vita stessa, tragitto dove ogni svolta, ogni curva, ogni galleria, può diventare una stazione comunicante con un altrove, una finestra affacciata sul mondo, su sentimenti ed emozioni condivisi.
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