s o t t r a z i o n i
quintessenza della pianura, geometrie lineari, solitudine, vastità
Il paesaggio, sottratto a se stesso dalle nebbie,
che silenziosamente cancellano la constatazione del reale,
isolandoci in una sorta di transizione temporale
dove lo sguardo inconsapevole tende a puntare oltre l’immagine,
depredata di riferimenti verso un infinito percettibile,
segnato dall’intervallo incerto tra il visibile e l’invisibile.
Il paesaggio, sottratto a se stesso dalle nebbie,
che silenziosamente cancellano la constatazione del reale,
isolandoci in una sorta di transizione temporale
dove lo sguardo inconsapevole tende a puntare oltre l’immagine,
depredata di riferimenti verso un infinito percettibile,
segnato dall’intervallo incerto tra il visibile e l’invisibile.
Un profilo per un momento
apparve nella nebbia e scomparve di nuovo, come se il mondo si fosse creato in quel momento.. ..e subito si fosse cancellato. (Janet Fitch) |
È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra, Nessun albero vede l’altro, Ognuno è solo (…) Strano, vagare nella nebbia! Vivere è essere soli. Nessuno uomo conosce l’altro, Ognuno è solo. (Hermann Hesse) |