A F T E R
q u e l l o c h e r e s t a
All'’inizio del nuovo millennio, nel nord est la costruzione di fabbricati a destinazione industriale e artigianale, nell'euforia della crescita produttiva, superava il doppio della media nazionale.
Era l'apice della crescita economica.
In trent'anni, il territorio urbanizzato a fini produttivi nel nord est ha sottratto
oltre 100.000 ettari di campagna, con la perdita di produzione agroalimentare
sufficiente a sfamare oltre 2,5 milioni di persone.
La grande crisi economica iniziata nel 2008, ha inesorabilmente modificato questo scenario.
Migliaia di imprese hanno chiuso i battenti,
con immediati gravi problemi di carattere sociale ed economico.
Sono poi emerse altre conseguenze.
Quasi 20 mila fabbricati, tra Veneto, Friuli ed Emilia Romagna, giacciono in condizioni di abbandono.
Un immenso patrimonio edilizio, rappresentato da quelle strutture produttive che per decenni hanno simboleggiato il progresso,
la laboriosità e il benessere.
I costi di ripristino o di demolizione delle strutture non invogliano l'acquisto, anche a prezzi irrisori.
Le aste fallimentari sono spesso deserte.
E' la rottura del meccanismo economico per antonomasia : quello che vede incrociarsi
l'equilibrio tra domanda e offerta.
Fabbricati semplicemente chiusi, inutilizzati o che stanno lentamente cadendo a pezzi,
di anno in anno, diventando ruderi, causando perdita di suolo, degrado paesaggistico
e inquinamento ambientale…
quello che resta è l'immagine sfregiata di un territorio che ha perso la sua identità.
Era l'apice della crescita economica.
In trent'anni, il territorio urbanizzato a fini produttivi nel nord est ha sottratto
oltre 100.000 ettari di campagna, con la perdita di produzione agroalimentare
sufficiente a sfamare oltre 2,5 milioni di persone.
La grande crisi economica iniziata nel 2008, ha inesorabilmente modificato questo scenario.
Migliaia di imprese hanno chiuso i battenti,
con immediati gravi problemi di carattere sociale ed economico.
Sono poi emerse altre conseguenze.
Quasi 20 mila fabbricati, tra Veneto, Friuli ed Emilia Romagna, giacciono in condizioni di abbandono.
Un immenso patrimonio edilizio, rappresentato da quelle strutture produttive che per decenni hanno simboleggiato il progresso,
la laboriosità e il benessere.
I costi di ripristino o di demolizione delle strutture non invogliano l'acquisto, anche a prezzi irrisori.
Le aste fallimentari sono spesso deserte.
E' la rottura del meccanismo economico per antonomasia : quello che vede incrociarsi
l'equilibrio tra domanda e offerta.
Fabbricati semplicemente chiusi, inutilizzati o che stanno lentamente cadendo a pezzi,
di anno in anno, diventando ruderi, causando perdita di suolo, degrado paesaggistico
e inquinamento ambientale…
quello che resta è l'immagine sfregiata di un territorio che ha perso la sua identità.