…Si inoltrò nel bosco, puntando verso la zona più selvaggia e quasi del tutto sconosciuta. I tronchi sembravano farsi sempre più neri e massicci, la penombra sempre più cupa, il canto degli uccelli sui rami sempre più alto. Era una giornata grigia, con il cielo tutto coperto.
Il cammino era faticoso per il ripido pendio, per i rami secchi ammucchiati per terra, per l’ombra ostile che si addensava sempre più fitta man mano che i due salivano. Risultò ch’era un pomeriggio plumbeo, senza un soffio di vento.
Fu così che il colonnello si smarrì nel bosco. Dapprima egli non si diede pensiero, perché era ancora presto. Ma a poco a poco il giorno passava e la selva si faceva sempre più densa. Gli abeti, avvicinandosi la sera, diventavano più grandi. Il colonnello era ormai stanco morto, ma continuava ostinato il cammino. Il sole scese dietro la volta delle nubi, gli uccelli andarono a dormire e le tenebre della notte calarono nei recessi della foresta.
Il colonnello si sedette per terra, ai piedi di un abete. Tutto attorno gli stava la selva, l’antichissimo Bosco Vecchio, carico di una misteriosa vita. Il silenzio a poco a poco si riempì di sottili voci. Ma due o tre volte, ci fu anche il vero Silenzio, il solenne silenzio degli antichi boschi, non comparabile con nessun altro al mondo e che pochissimi uomini hanno udito.
Dino Buzzati, “Il segreto del Bosco Vecchio”
Il cammino era faticoso per il ripido pendio, per i rami secchi ammucchiati per terra, per l’ombra ostile che si addensava sempre più fitta man mano che i due salivano. Risultò ch’era un pomeriggio plumbeo, senza un soffio di vento.
Fu così che il colonnello si smarrì nel bosco. Dapprima egli non si diede pensiero, perché era ancora presto. Ma a poco a poco il giorno passava e la selva si faceva sempre più densa. Gli abeti, avvicinandosi la sera, diventavano più grandi. Il colonnello era ormai stanco morto, ma continuava ostinato il cammino. Il sole scese dietro la volta delle nubi, gli uccelli andarono a dormire e le tenebre della notte calarono nei recessi della foresta.
Il colonnello si sedette per terra, ai piedi di un abete. Tutto attorno gli stava la selva, l’antichissimo Bosco Vecchio, carico di una misteriosa vita. Il silenzio a poco a poco si riempì di sottili voci. Ma due o tre volte, ci fu anche il vero Silenzio, il solenne silenzio degli antichi boschi, non comparabile con nessun altro al mondo e che pochissimi uomini hanno udito.
Dino Buzzati, “Il segreto del Bosco Vecchio”