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Olympus XA
Il modello XA del 1979, che è stato il progenitore della serie cosìddetta "a uovo", ha pressoché le dimensioni della tedesca Minox ma incorpora alcune caratteristiche in più che sono difficili a trovarsi in un apparecchio di questo tipo. La XA, occorre ricordarlo, è stata ideata dal capoprogettista della Olympus, Maitani, lo stesso che ha dato vita alle famose Olympus Pen mezzo formato ed alla serie OM. Tra tutte le caratteristiche della Olympus XA, quella che merita più di ogni altra di essere sottolineata riguarda l'obiettivo che non è di tipo retrattile. Ci si potrebbe chiedere come un apparecchio così sottile possa fornire immagini corrette con un obiettivo fisso, ma la soluzione adottata è molto semplice e geniale. L'obiettivo 35 mm f/2,8 Zuiko usa una costruzione ottica che potremmo definire unica.
Questo obiettivo a 6 lenti in 5 gruppi può essere infatti descritto come un grandangolare retrofocus invertito. Il che vuoi dire che si tratta di un obiettivo di corta focale e che è stato modificato in modo che la sua lunghezza totale (circa 31 mm dall'elemento frontale al piano focale) paragonata alla sua effettiva lunghezza focale lo rende concettualmente simile ad un teleobiettivo: per coprire perfettamente il formato 24x36 mm è stata adottata una lente posteriore di notevoli dimensioni (vedere lo schema) e per aumentare la rigidità e la stessa robustezza il sistema di messa a fuoco adottato si basa sul movimento del terzo gruppo ottico in avanti e indietro. Per realizzare in pratica questa soluzione, si sono dovuti risolvere inoltre alcuni problemi di carattere puramente ottico con l'uso di vetri ad altissima rifrazione per controllare nel modo migliore possibile tutte le aberrazioni dal centro ai bordi: inoltre le varie lenti e l'obiettivo stesso sono sottoposti a un controllo in fase di montaggio veramente particolare. Per rendere ancora più completa la qualità ottica di questa piccola fotocamera, alla Olympus è stato deciso di accoppiarle un telemetro a sdoppiamento di immagine per favorire in tutte le occasioni una perfetta messa a fuoco onde utilizzare in pieno le caratteristiche ottiche dell'obiettivo stesso. Questa piccola fotocamera tra l'altro ha una messa a fuoco minima di 85 cm. Tutt'altro che convenzionale anche il piccolo telemetro, infatti la sua base è molto stretta (1,5 cm), la più stretta di qualunque telemetro mai incorporato in un apparecchio 35 mm. La regolazione della messa a fuoco avviene con una piccola levetta che sporge sotto l'obiettivo e la distanza regolata può essere letta nella parte superiore dell'obiettivo stesso Prima di poter eseguire il primo scatto occorrerà regolare il selettore verticale delle aperture di diaframma (da f/2.8 a f/22); per fare questo basterà regolare il piccolo selettore in modo tale che la freccia bianca indichi il valore di diaframma desiderato. Volendo eseguire riprese senza dover pensare costantemente all'apertura dei diaframma o alla messa a fuoco, basterà regolare la distanza su circa 5 metri e l'apertura del diaframma su f/8 per ottenere una profondità di campo sufficiente a coprire la maggioranza delle situazioni ed un tempo di scatto sufficiente a fermare le vibrazioni. Al centro del mirino si nota il piccolo rettangolino giallastro del telemetro. Ai bordi del mirino, sono gli indici di riferimento per la correzione della parallasse per le riprese in verticale:. Sulla parte sinistra dei mirino è presente la scala dei tempi che va da 500 (1/500 di secondo) fino a 1 secondo. Se l'ago dell'esposimetro si sposta oltre il valore 500 nella zona di sovraesposizione oppure se si muove al di sotto di 1/30 di secondo, è possibile riportare la situazione nelle migliori condizioni di ripresasemplicemente regolando il cursore che comanda l'apertura dei diaframma fino a che il tempo di scatto indicato non sia quello più opportuno. Teoricamente esso dovrebbe fornire sufficiente precisione per mettere a fuoco un obiettivo 35 mm f/2,8 fino a una distanza minima di circa 85 cm. Inoltre un grandangolare medio come questo non richiede necessariamente una messa a fuoco estremamente precisa visto che è dotato di una sufficiente profondità di campo per fornire in quasi ogni occasione immagini perfettamente a fuoco nonostante piccole imprecisioni di focheggiatura. Fortunatamente però il telemetro della XA si dimostra abbastanza utile in occasioni come nelle riprese in interni o quando la luce è piuttosto scarsa. La Olympus XA, oltre a tutte queste particolari caratteristiche che la rendono abbastanza unica nel suo genere, rappresenta forse il massimo di quello che attualmente si è stati in grado di realizzare in un apparecchio così compatto che offre un fotogramma 24x36 mm. L'accessorio fondamentale e certamente indispensabile di questo apparecchio è il piccolo flash A11 alimentato da una pila a stilo alcalina e che offre circa 100 lampi con un tempo di ricarica di 5-10 secondi con esposizione naturalmente automatica e con possibilità di controllo manuale. Per montare il flash A11 sull'apparecchio basta semplicemente inserirlo sul fianco sinistro della XA in una montatura dotata di una fessura e stringere una vite di serraggio. Una volta che il flash è assicurato sull'apparecchio occorrerà regolare un piccolo cursore sulla parte anteriore della piccola torcia fino a che la posizione 100, 400 o Full non appaia nella piccola finestrella al di sopra. La Olympus XA è una fotocamera compatta di notevole fattura proprio perché è stata concepita per fornire all'utente quelle caratteristiche alle quali sono abituati tutti coloro che utilizzano apparecchi professionali 35 mm di dimensioni molto maggiori. È il caso dei sistema di compensazione per il controluce, è il caso dei telemetro, è il caso dell'obiettivo particolarmente sofisticato. |